No, la
nostra collezione de “Il Piccolo Principe" non
e’ proprio una collezione vera, o per lo meno non e'
una collezione come tante altre.
Oggi e’ fin troppo facile riempire uno scaffale con
tutte le edizioni possibili di qualunque libro, frugando
in internet e inserendo il numero di una carta di
credito.
Chiamare collezione una simile attivita’, ci pare
esagerato. Forse questa e’ una “raccolta”,
forse e’ accaparramento, ma e’ lontano mille
miglia da cio’ che noi consideriamo una collezione.
Una collezione e’ ricerca, e’ sorpresa, e’
gioia ogni volta che si trova un nuovo pezzo.
Per questo tutti i nostri “Piccoli Principi”
hanno una storia dietro e la troverete tra le pagine del
sito.
Ogni volume siamo andati a prendercelo sul posto, dove la
gente parla davvero la lingua che si legge tra le pagine,
altri ce li hanno portati parenti, amici o conoscenti, al
rientro dai loro viaggi di piacere o di lavoro.
Qualcuno di loro oggi se ne guarda bene dal dirci in
anticipo dove si rechera’ in vacanza, per evitare di
partire con la commessa della ricerca di una copia del
romanzo, altri, invece, non hanno piu’ bisogno di
esserne richiesti, perche’ sanno come farci felici
semplicemente acquistando un librettino da pochi euro in
una lingua strana.
La maggior parte di questi amici e’ ancora qua;
qualcuno non c’e’ piu’, ma un volume nel
nostro scaffale ricorda il loro affetto.
Di qualcun altro, invece, abbiamo voluto dimenticare il
nome, perche’ la vita e’ uno strano gioco e chi
un giorno ti sembrava amico, magari poi te l’ha
combinata grossa e cancellarne la memoria e’
l’unico strumento che rimane per difendersi.
Tuttavia anche i volumi di queste persone hanno diritto
di appartenere alla nostra strana collezione, altro non
fosse che per rammentare che, come l’amore, anche il
dolore che si genera, poi non si dimentica piu’.
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