Tra tutti gli abitanti del locarnese, la Signora Laura
e’ la persona che vive a quota piu elevata e di
questo fatto va orgogliosa.
Attiva ed arzilla come sa esserlo solo chi ha trascorso
la propria vita tra le montagne, a dispetto di
un’eta’ non proprio piu verdissima, ci mostra
come dalla propria abitazione si possa cogliere in un
solo colpo d’occhio il punto piu basso della
Svizzera e quello piu elevato.
Dalla Cimetta, (1670 m. sopra il livello del mare) a tre
quarti di strada tra Locarno ed il monte Madone, che
sovrasta la citta’ ergendosi fino a 2.039 metri,
e’ infatti possibile ammirare contemporaneamente sia
il lago Maggiore, che con i suoi 193 m. rappresenta il
punto meno elevato della Confederazione Elvetica e la
Cima Dufour (4.634 m.) nel massiccio del Monte Rosa, il
piu alto picco svizzero.
La Cima Dufour e’ pero’ condivisa con
l’Italia e quindi, con un pizzico di orgoglio
nazionale rossocrociato, ci viene mostrata anche la vetta
del Dom, una montagna delle Alpi Pennine che, elevandosi
a 4.545 metri, costituisce la terza cima della catena
alpina, dopo Monte Bianco e Monte Rosa e rappresenta la
montagna europea piu alta che si trovi interamente sul
territorio di un'unica nazione, la Svizzera, appunto.
Durante la bella stagione Cimetta e’ meta quotidiana
di turisti che si godono lo spettacolo di questa zona
incantata; da qui si puo’ fare base per passeggiate
di diversa lunghezza ed impegno fisico, camminando su un
tappeto di genziane, altrove quasi estinte e tutelate
dalla legge, ma che qui e’ quasi impossibile non
calpestare.
Lungo sentieri ben tenuti e segnalati e’ possibile
inerpicarsi fino al Pizzo Trosa (1869 m.) e ancora piu su
fino alla vetta del Madone.
Se volete prendervela piu comoda, potete costeggiare la
dorsale della montagna e poi scendere fino a Bietri o
Mergoscia, oppure scegliere di puntare decisamente verso
il basso, giu’ in direzione di Cortaccio o
Cordonico.
Sono sempre di piu le persone che si vedono transitare
lungo questi sentieri armate di scarpe ginniche e
bastoncini, praticando il “nordic walking” che
da qualche anno sta prendendo piede anche alle nostre
latitudini, sostituendo in chiave sportiva le passeggiate
piu nazional-popolari, che vedevano coinvolte intere
famiglie, dotate non di attrezzature sportive di grido,
ma di zaini contenenti pane e salame ed il thermos del
caffe’.
Comunque sia, qualunque direzione abbiate preso ed
indipendentemente dal ritmo di marcia sostenuto, alla
fine del sentiero incontrerete sempre la fermata di un
autobus, che vi ricondurra’ alla stazione della
funivia da dove avete cominciato la vostra ascesa.
Gli amanti della mountain bike trovano pane per i loro
denti, con piste in grado di ospitare gare di alto
livello e quindi di soddisfare anche i palati piu
esigenti, con tracciati alla portata dei principianti, ma
altri che, per la loro pendenza, costringono a mettere
“piede a terra” anche gli atleti piu’
esperti.
Con pochi franchi e’ possibile trasportare in quota
le proprie bici e poi raggiungere le piste ufficiali di
mountain bike, segnalate da appositi cartelli.
Piloti in possesso della licenza di parapendio biposto,
rilasciata dalla Federazione Svizzera di Volo Libero
(FSVL) su incarico dell'Ufficio Federale dell'Aviazione
Civile (UFAC), sono pronti a mostrare ai turisti
piu’ impavidi un panorama assolutamente unico da un
punto di vista altrettanto eccezionale, librandosi appesi
ai loro paracadute multicolore lungo le pendici del monte
Bre’, fino sopra alle acque del lago Maggiore.
Una piccola spesa e un atto di coraggio che si
ripagheranno con un ricordo indelebile nella vostra
mente.
Da non dimenticare l’orienteering, la corsa ad
orientamento, una disciplina poco diffusa in Italia, ma
estremamente popolare nella Confederazione Elvetica, che
vanta diversi campioni a livello mondiale tra i propri
praticanti.
Da queste parti e’ presente un percorso per adulti,
con 10 installazioni fisse e uno per i ragazzi.
Cimetta non e’ solo estate, ma, quando cade la neve,
si trasforma in una bene attrezzata stazione sciistica,
vicina alla citta’ e ben servita dai mezzi pubblici.
A dispetto dell’altitudine non particolarmente
elevata, anche in un inverno assurdo e incredibilmente
temperato come quello appena trascorso, le piste di sci
di Cimetta sono state pressoche’ sempre agibili,
grazie ad un’esposizione al sole particolarmente
favorevole e, soprattutto, grazie agli sforzi di Paride,
il figlio della Signora Laura, il quale, svestiti i gradi
a quattro strisce di pilota istruttore presso il
sottostante aeroporto di Locarno Magadino, non esita ad
investire il proprio tempo libero nel mantenimento delle
piste e degli impianti di sci, alla cui costruzione
collaboro’ suo padre all’inizio degli anni 50 e
ad insegnare ai giovani l’arte del lavoro con il
battipista.
Mentre ci rifocilliamo dal volo recente, seduti in sala
piloti davanti ad una tazza di caffe’ e ad un gipfel
appena sfornato, Paride ci racconta che, nonostante
l’innevamento in Cimetta sia ovviamente ridotto
rispetto a stazioni sciistiche alpine ben piu note ed
elevate, e’ maggiormente possibile mantenere le
“sue” piste, perche’ il terreno e’
livellato ed erboso, adibito a pascolo durante
l’estate e, pertanto, bastano moltissima buona
volonta’ e pochi centimetri di neve riportata per
preparare delle piste perfettamente agibili.
Ben diversa e’ invece la situazione delle stazioni
sciistiche che basano le proprie piste su terreni
sconnessi e sassosi, come spesso accade tra le Alpi, dove
un fondo nevoso di diverse decine di centimetri e’
indispensabile solo per ottenere il livellamento delle
disomogeneita’ del terreno e coprire le rocce
affioranti.
Riportare su queste pagine la descrizione degli sforzi
operati durante quest’inverno senza eguali per
garantire un adeguato manto nevoso agli sciatori, e’
assolutamente impossibile, sia per
l’intraducibilita’ di alcune espressioni del
dialetto locale, (la lingua fada suu ‘me’ na
sciarpa ‘ntorna al coll… ad indicare una fatica
improba, da tirare fuori la lingua…) sia
perche’ l’abnegazione e la voglia di non
mollare mai possono essere trasmesse efficacemente solo
attraverso la goliardia delle parole di Paride, peraltro
a volte un po’ oltre le righe e quindi non proprio
elegantemente citabili.
Cimetta e’ raggiungibile in circa 40 minuti dal
centro di Locarno; lasciata l’auto nei numerosi e
centralissimi autosili, potete prendere la funicolare che
parte vicino alla stazione FFS.
Presentando alla cassa il tagliando della funicolare, vi
sara’ riconosciuto uno sconto del 50% sulla tariffa
del parcheggio.
Oppure potete posteggiare gratuitamente presso il lido e
prendere il bus numero 32 che vi porta direttamente ad
Orselina, alla partenza della funivia con la quale si
raggiunge Cardada.
Da qui la seggiovia porta a Cimetta.
Fedeli alla loro tradizione di tutela dell’ambiente,
gli svizzeri non si accontentarono di piazzare due piloni
e tendere un cavo per realizzare le funivie, ma
affidarono la realizzazione dell’impresa alle
sapienti mani di un architetto.
La scelta di Mario Botta non fu casuale, data la provata
capacita’ di questo professionista di realizzare
strutture ardite senza entrare in conflitto con
l’ambiente e, di sicuro, la stazione di partenza
della funivia non poteva fare a pugni con la
sacralita’ della chiesa della Madonna del Sasso, che
dista solo alcune decine di metri.
Nacque la struttura attuale, visibile da diversi punti
della zona, che raffigura una specie di lanterna e che fu
realizzata anche con il contributo professionale di Paolo
Pedrazzini, guarda caso anche lui pilota e proprietario
dell’aereo sul quale Paride imparo’ a volare
tanti anni fa.
Notevole anche la forma a goccia della cabina, che appare
leggera, veloce e quasi eterea, grazie ad un sapiente
accostamento di materiali come l’acciaio ed il
vetro.
Ad un altro architetto, Paolo Burgi, ci si rivolse per la
realizzazione di strutture adiacenti all’impianto,
come il piazzale d'arrivo della funivia, col pavimento di
ardesia ed il promontorio paesaggistico che offre una
incantevole vista sul Lago Maggiore.
Gli impianti che conducono a Cimetta sono soggetti a
continue manutenzioni periodiche: la funivia e’
stata completamente rinnovata nel 2001, mentre la
seggiovia e’ stata piu’ volte sottoposta ad
interventi di adeguamento elettromeccanico.
Anche se la domanda di concessione per la realizzazione
dell’impianto e’ datata di quasi
sessant’anni, essendo stata inoltrata al
Dipartimento Federale delle Poste e Ferrovie di Berna il
30 settembre 1950, la salita a Cimetta e’ pertanto
garantita da mezzi assolutamente al passo con i tempi e
dotati di elevati standard di sicurezza.
Se volete gustare piatti tipici, Il Ristorante Cimetta
e’ in grado ospitare centinaia di persone, sia
all’interno che all’esterno e, per chi volesse
pernottare in loco sono disponibili i circa cinquanta
posti letto della Capanna Cimetta.
Piu a valle vi attendono l'osteria con alloggio "Lo
stallone" il ristorante con alloggio Colmanicchio e
l'Albergo Cardada.
Come potete vedere non ci sono scuse: Cimetta e’ una
localita’ agibile tutto l’anno, che sa adeguare
la propria immagine e la propria offerta turistica alle
quattro diverse stagioni.
E’ un luogo per grandi e piccini, atleti e poltroni,
coraggiosi e fifoni; e’ un luogo che si raggiunge
facilmente, senza impazzire con il traffico ma senza
dovere scarpinare su sentieri sconnessi, se non vi va di
farlo.
Non vi resta altro che guardare sul calendario quale sia
il prossimo week end libero, preparare lo zaino o gli
sci, secondo la stagione, e partire.
Qualunque sia il periodo e l’attrezzatura che vi
portate dietro, pero’, non dimenticate il binocolo o
la macchina fotografica: il panorama vi lascera’
senza fiato.
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