Cimetta: estate ed inverno sopra Locarno

Giorgio Rizzi
Pubblicato su "Como e dintorni" n. 45 - luglio-agosto 2007



Tra tutti gli abitanti del locarnese, la Signora Laura e’ la persona che vive a quota piu elevata e di questo fatto va orgogliosa.
Attiva ed arzilla come sa esserlo solo chi ha trascorso la propria vita tra le montagne, a dispetto di un’eta’ non proprio piu verdissima, ci mostra come dalla propria abitazione si possa cogliere in un solo colpo d’occhio il punto piu basso della Svizzera e quello piu elevato.
Dalla Cimetta, (1670 m. sopra il livello del mare) a tre quarti di strada tra Locarno ed il monte Madone, che sovrasta la citta’ ergendosi fino a 2.039 metri, e’ infatti possibile ammirare contemporaneamente sia il lago Maggiore, che con i suoi 193 m. rappresenta il punto meno elevato della Confederazione Elvetica e la Cima Dufour (4.634 m.) nel massiccio del Monte Rosa, il piu alto picco svizzero.
La Cima Dufour e’ pero’ condivisa con l’Italia e quindi, con un pizzico di orgoglio nazionale rossocrociato, ci viene mostrata anche la vetta del Dom, una montagna delle Alpi Pennine che, elevandosi a 4.545 metri, costituisce la terza cima della catena alpina, dopo Monte Bianco e Monte Rosa e rappresenta la montagna europea piu alta che si trovi interamente sul territorio di un'unica nazione, la Svizzera, appunto.
Durante la bella stagione Cimetta e’ meta quotidiana di turisti che si godono lo spettacolo di questa zona incantata; da qui si puo’ fare base per passeggiate di diversa lunghezza ed impegno fisico, camminando su un tappeto di genziane, altrove quasi estinte e tutelate dalla legge, ma che qui e’ quasi impossibile non calpestare.
Lungo sentieri ben tenuti e segnalati e’ possibile inerpicarsi fino al Pizzo Trosa (1869 m.) e ancora piu su fino alla vetta del Madone.
Se volete prendervela piu comoda, potete costeggiare la dorsale della montagna e poi scendere fino a Bietri o Mergoscia, oppure scegliere di puntare decisamente verso il basso, giu’ in direzione di Cortaccio o Cordonico.
Sono sempre di piu le persone che si vedono transitare lungo questi sentieri armate di scarpe ginniche e bastoncini, praticando il “nordic walking” che da qualche anno sta prendendo piede anche alle nostre latitudini, sostituendo in chiave sportiva le passeggiate piu nazional-popolari, che vedevano coinvolte intere famiglie, dotate non di attrezzature sportive di grido, ma di zaini contenenti pane e salame ed il thermos del caffe’.
Comunque sia, qualunque direzione abbiate preso ed indipendentemente dal ritmo di marcia sostenuto, alla fine del sentiero incontrerete sempre la fermata di un autobus, che vi ricondurra’ alla stazione della funivia da dove avete cominciato la vostra ascesa.
Gli amanti della mountain bike trovano pane per i loro denti, con piste in grado di ospitare gare di alto livello e quindi di soddisfare anche i palati piu esigenti, con tracciati alla portata dei principianti, ma altri che, per la loro pendenza, costringono a mettere “piede a terra” anche gli atleti piu’ esperti.
Con pochi franchi e’ possibile trasportare in quota le proprie bici e poi raggiungere le piste ufficiali di mountain bike, segnalate da appositi cartelli.
Piloti in possesso della licenza di parapendio biposto, rilasciata dalla Federazione Svizzera di Volo Libero (FSVL) su incarico dell'Ufficio Federale dell'Aviazione Civile (UFAC), sono pronti a mostrare ai turisti piu’ impavidi un panorama assolutamente unico da un punto di vista altrettanto eccezionale, librandosi appesi ai loro paracadute multicolore lungo le pendici del monte Bre’, fino sopra alle acque del lago Maggiore.
Una piccola spesa e un atto di coraggio che si ripagheranno con un ricordo indelebile nella vostra mente.
Da non dimenticare l’orienteering, la corsa ad orientamento, una disciplina poco diffusa in Italia, ma estremamente popolare nella Confederazione Elvetica, che vanta diversi campioni a livello mondiale tra i propri praticanti.
Da queste parti e’ presente un percorso per adulti, con 10 installazioni fisse e uno per i ragazzi.
Cimetta non e’ solo estate, ma, quando cade la neve, si trasforma in una bene attrezzata stazione sciistica, vicina alla citta’ e ben servita dai mezzi pubblici.
A dispetto dell’altitudine non particolarmente elevata, anche in un inverno assurdo e incredibilmente temperato come quello appena trascorso, le piste di sci di Cimetta sono state pressoche’ sempre agibili, grazie ad un’esposizione al sole particolarmente favorevole e, soprattutto, grazie agli sforzi di Paride, il figlio della Signora Laura, il quale, svestiti i gradi a quattro strisce di pilota istruttore presso il sottostante aeroporto di Locarno Magadino, non esita ad investire il proprio tempo libero nel mantenimento delle piste e degli impianti di sci, alla cui costruzione collaboro’ suo padre all’inizio degli anni 50 e ad insegnare ai giovani l’arte del lavoro con il battipista.
Mentre ci rifocilliamo dal volo recente, seduti in sala piloti davanti ad una tazza di caffe’ e ad un gipfel appena sfornato, Paride ci racconta che, nonostante l’innevamento in Cimetta sia ovviamente ridotto rispetto a stazioni sciistiche alpine ben piu note ed elevate, e’ maggiormente possibile mantenere le “sue” piste, perche’ il terreno e’ livellato ed erboso, adibito a pascolo durante l’estate e, pertanto, bastano moltissima buona volonta’ e pochi centimetri di neve riportata per preparare delle piste perfettamente agibili.
Ben diversa e’ invece la situazione delle stazioni sciistiche che basano le proprie piste su terreni sconnessi e sassosi, come spesso accade tra le Alpi, dove un fondo nevoso di diverse decine di centimetri e’ indispensabile solo per ottenere il livellamento delle disomogeneita’ del terreno e coprire le rocce affioranti.
Riportare su queste pagine la descrizione degli sforzi operati durante quest’inverno senza eguali per garantire un adeguato manto nevoso agli sciatori, e’ assolutamente impossibile, sia per l’intraducibilita’ di alcune espressioni del dialetto locale, (la lingua fada suu ‘me’ na sciarpa ‘ntorna al coll… ad indicare una fatica improba, da tirare fuori la lingua…) sia perche’ l’abnegazione e la voglia di non mollare mai possono essere trasmesse efficacemente solo attraverso la goliardia delle parole di Paride, peraltro a volte un po’ oltre le righe e quindi non proprio elegantemente citabili.
Cimetta e’ raggiungibile in circa 40 minuti dal centro di Locarno; lasciata l’auto nei numerosi e centralissimi autosili, potete prendere la funicolare che parte vicino alla stazione FFS.
Presentando alla cassa il tagliando della funicolare, vi sara’ riconosciuto uno sconto del 50% sulla tariffa del parcheggio.
Oppure potete posteggiare gratuitamente presso il lido e prendere il bus numero 32 che vi porta direttamente ad Orselina, alla partenza della funivia con la quale si raggiunge Cardada.
Da qui la seggiovia porta a Cimetta.
Fedeli alla loro tradizione di tutela dell’ambiente, gli svizzeri non si accontentarono di piazzare due piloni e tendere un cavo per realizzare le funivie, ma affidarono la realizzazione dell’impresa alle sapienti mani di un architetto.
La scelta di Mario Botta non fu casuale, data la provata capacita’ di questo professionista di realizzare strutture ardite senza entrare in conflitto con l’ambiente e, di sicuro, la stazione di partenza della funivia non poteva fare a pugni con la sacralita’ della chiesa della Madonna del Sasso, che dista solo alcune decine di metri.
Nacque la struttura attuale, visibile da diversi punti della zona, che raffigura una specie di lanterna e che fu realizzata anche con il contributo professionale di Paolo Pedrazzini, guarda caso anche lui pilota e proprietario dell’aereo sul quale Paride imparo’ a volare tanti anni fa.
Notevole anche la forma a goccia della cabina, che appare leggera, veloce e quasi eterea, grazie ad un sapiente accostamento di materiali come l’acciaio ed il vetro.
Ad un altro architetto, Paolo Burgi, ci si rivolse per la realizzazione di strutture adiacenti all’impianto, come il piazzale d'arrivo della funivia, col pavimento di ardesia ed il promontorio paesaggistico che offre una incantevole vista sul Lago Maggiore.
Gli impianti che conducono a Cimetta sono soggetti a continue manutenzioni periodiche: la funivia e’ stata completamente rinnovata nel 2001, mentre la seggiovia e’ stata piu’ volte sottoposta ad interventi di adeguamento elettromeccanico.
Anche se la domanda di concessione per la realizzazione dell’impianto e’ datata di quasi sessant’anni, essendo stata inoltrata al Dipartimento Federale delle Poste e Ferrovie di Berna il 30 settembre 1950, la salita a Cimetta e’ pertanto garantita da mezzi assolutamente al passo con i tempi e dotati di elevati standard di sicurezza.
Se volete gustare piatti tipici, Il Ristorante Cimetta e’ in grado ospitare centinaia di persone, sia all’interno che all’esterno e, per chi volesse pernottare in loco sono disponibili i circa cinquanta posti letto della Capanna Cimetta.
Piu a valle vi attendono l'osteria con alloggio "Lo stallone" il ristorante con alloggio Colmanicchio e l'Albergo Cardada.
Come potete vedere non ci sono scuse: Cimetta e’ una localita’ agibile tutto l’anno, che sa adeguare la propria immagine e la propria offerta turistica alle quattro diverse stagioni.
E’ un luogo per grandi e piccini, atleti e poltroni, coraggiosi e fifoni; e’ un luogo che si raggiunge facilmente, senza impazzire con il traffico ma senza dovere scarpinare su sentieri sconnessi, se non vi va di farlo.
Non vi resta altro che guardare sul calendario quale sia il prossimo week end libero, preparare lo zaino o gli sci, secondo la stagione, e partire.
Qualunque sia il periodo e l’attrezzatura che vi portate dietro, pero’, non dimenticate il binocolo o la macchina fotografica: il panorama vi lascera’ senza fiato.