Alianti: quando il volo diventa poesia

Giorgio Rizzi
Pubblicato su "Como e dintorni" n. 45 - luglio-agosto 2007




Legato al sedile posteriore di questo aliante non sto apprezzando per nulla il fatto di non avere un motore li’ davanti.
Un migliaio di ore trascorse ai comandi di aerei a elica mi hanno insegnato a fare affidamento su quel grosso mulinello che gira: l’elica serve a tenere al fresco i piloti, dice un vecchio adagio aeronautico, infatti se si ferma, essi cominciano subito a sudare…
Ma qui di eliche non ce ne sono e Adriano, il mio pilota, e’ di una semplicita’ disarmante: “quello che non c’e’ non si puo’ rompere; nessun aliante e’ mai caduto per un’avaria del motore.”
Che vuoi rispondere? Ha ragione da vendere.
Intanto lui, seduto nel posto anteriore, ha gia’ alzato il pollice e pronunciato le parole fatidiche “Cavo teso, pronto al decollo”.
Tempo per ripensarci non ce n’e’ piu’; verifico scaramanticamente le cinghie del paracadute (vuoi vedere che loro sanno qualcosa che io non so, visto che il paracadute in aliante e’ obbligatorio?) e il trainatore da’ tutta manetta.
Come lo invidio il collega la’ davanti, seduto nel traino con la sua bella leva del gas tra le mani e l’elica che romba…
Sono passati forse settanta metri e noi, leggeri, siamo gia’ in volo, mentre il traino, greve come il piombo, e’ ancora bene incollato al suolo.
Adriano non ci pensa due volte e sbatte la cloche in avanti per non fare salire troppo l’aliante, in modo che il cavo non si tenda, sollevando la coda dell’aereo madre e facendolo finire gambe all’aria.
Accidenti, non lo invidio piu’ cosi’ tanto il pilota del traino; e’ completamente nelle nostre mani. Puo’ solo sperare che il pilota che si trascina appreso sappia il fatto suo e non lo metta nei guai.
E’ questione di pochi attimi e siamo entrambi per aria: il trainatore tira alla grande e noi gli andiamo dietro, fiduciosi come cuccioli.
Non c’e’ bisogno di parlarsi: le procedure sono state ben chiarite in mille briefing pre-volo e ormai piloti con e senza motore si capiscono senza bisogno di spendere parole.
Adriano sembra rilassato come non mai; fino ai 1500 metri di quota non ha problemi di scelta della rotta e di mantenimento dell’altitudine, ma a guardarlo bene e’ vigile come una serpe, con gli occhi che circuitano tra gli strumenti e lo spazio esterno e la mano pronta a scattare sul pomello di sgancio del cavo, casomai si rendesse necessaria una separazione di emergenza con l’aereo madre.
E finalmente eccoci in quota; il cavo si rilascia, il trainatore vira via secco sulla sinistra, per non creare ulteriore turbolenza e si fionda a valle, accompagnato dal nostro “grazie” via radio, a recuperare un altro aliante che aspetta paziente in pista il suo turno di rinascere alla vita.
Quello che segue e’ poesia pura: nessun rumore se non il sibilo dell’aria, nessuna vibrazione; ci possiamo parlare sottovoce.
L’aliante e’ elegante e sottile; le ali, estremamente elastiche, accarezzano l’aria e segnano con la loro torsione ogni invisibile movimento dell’atmosfera.
Le nostre zone sono aree assolutamente privilegiate per la pratica del volo a vela; la conformazione orografica fa si’ che l’aria che si muove e prende vigore sulla Pianura Padana, quando arriva a ridosso delle Prealpi non puo’ fare nient’altro che seguirne il profilo e quindi salire.
Succede cosi’ che il versante sopravvento delle nostre colline e’ pressoche’ sempre percorso da correnti d’aria ascensionali, delle quali gli aliantisti si giovano per guadagnare quota senza sforzo, senza rumore, senza inquinare.
Non e’ quindi un caso se una bella fetta della storia dei libratori italiani e’ stata scritta dalle nostre parti e se si possono trovare diversi aeroporti dedicati al volo a vela, disseminati strategicamente lungo la linea pedemontana.
Ai piedi del Sacro Monte, presso l’aeroporto di Calcinate del Pesce, ha sede il maggior club volovelistico nazionale fondato nel 1960 col nome di C.S.V.V.A. (Centro Studi del Volo a Vela Alpino) che diede vita due anni dopo all' A.V.A.L. (Aero Club Volovelistico Alta Lombardia).
Il club muto’ il proprio nome nel 1998 in A.C.A.O. (Aero Club Adele Orsi, in onore della campionessa varesina Adele Orsi, 1928-1998) e conta oggi oltre 230 soci gia’ brevettati e una scuola che forma ogni anno dai venti ai trenta nuovi piloti.
Tra questi, molti sono diventati campioni ed hanno stabilito svariati record di durata, distanza o altezza; ricordiamo tra i piu’ famosi, accanto ad Adele Orsi, Walter Vergani, Roberto Monti, Attilio Pronzati, Vittorio Colombo, Corrado Costa, Luciano Avanzini.
La provincia di Como ospita presso l’aeroporto di Alzate Brianza l’Aeroclub Volovelistico Lariano, che si giova di particolari condizioni meteorologiche dovute all'aria proveniente dalle alte vette alpine che, convogliata dai due rami del Lario, allontana l'aria inquinata e la foschia della bassa pianura lombarda.
Grazie a questo fatto l’aria risulta piu’ trasparente ed il suolo garantisce migliori condizioni di riscaldamento e quindi una situazione ideale per il veleggiamento termico.
Infatti, quando una zona del terreno si scalda maggiormente delle aree circostanti, la colonna d’aria soprastante tende a sollevarsi ed i piloti di aliante spiralano con precisione all’interno di queste bolle d’aria calda, chiamate termiche, che salgono come gigantesche ed invisibili bolle di sapone.
Decollando da Alzate, esperti piloti hanno effettuato voli di quasi 1000 Km sulle Alpi, un volo fino a Taranto e hanno raggiunto quote di quasi 9.000 metri.
Anche il vicino Canton Ticino offre condizioni privilegiate per il volo a vela.
Sull’aeroporto di Locarno Magadino, Il Gruppo Volo a Vela Ticino offre ai propri soci la possibilita’ di volare sia utilizzando i propri alianti privati, sia utilizzando gli 8 alianti appartenenti al gruppo.
E’ inoltre possibile organizzare voli turistici e battesimi del volo in aliante, sfruttando ottime condizioni di volo termico e dinamico, garantite dall’orografia della zona.
Presso l’aeroporto di Ambri, appena sotto il San Gottardo, opera il Gruppo Volo a Vela Leventina, fondato nel 1995 che si occupa della promozione dell'attivita’ del volo a vela nonche’ della formazione dei piloti.
Attualmente il gruppo conta una quarantina di soci attivi e altrettanti sostenitori, oltre a sempre piu’ piloti, sia ticinesi che provenienti d'oltralpe che scelgono Ambri come loro base.
Oltre al normale traino con aereo a motore, a Locarno e’ possibile vedere all’opera un motoaliante Dimona, affaccendato a portare in quota i suoi cugini sprovvisti di propulsore, mentre ad Ambri, si gode l’emozione del traino con verricello, durante il quale un cavo porta a diverse centinaia di metri di altezza l’aliante, con una traiettoria quasi verticale.
Tutti questi sodalizi locali sono pronti ad accogliervi, per darvi informazioni, per insegnarvi a volare o semplicemente per offrirvi un volo in mezzo a panorami senza eguali, come quelli che le nostre zone sanno regalare.
Intanto il mio volo con Adriano prosegue e, mentre scivoliamo via lungo il costone del Campo dei Fiori, lui mi lascia i comandi; li sfioro come si fa sugli aerei a motore, a velocita’ piu’ elevate e con il flusso d’aria soffiato dall’elica che contribuisce a dare vigore alle superfici mobili che governano l’aereo.
Qui la faccenda e’ diversa: ci vuole piu’ decisione e nello stesso tempo piu’ leggerezza.
La macchina risponde docile, pero’ non te ne perdona una e ridacchia del pollo seduto dietro alla cloche agitando allegramente le ali o scodinzolando con l’aria strafottente.
La cura della pedaliera e quindi del timone di direzione, meriterebbe un capitolo a parte, tanta e’ la sensibilita’ ad una minima pressione dell’alluce; capisco perche’ gli allievi che arrivano nelle scuole di volo con precedente esperienza di volo a vela hanno tutti una bella mano.
Chapeau!
Adriano riprende i comandi proprio mentre cominciavo a capirci qualcosa e a prenderci gusto, ma e’ ora di tornare a casa.
Viriamo in finale: la pista e’ li’ davanti che ci aspetta e, ancora una volta, mi torna la nostalgia della mia vecchia, cara e fidata elica.
Con i miei aerei a motore, se qualcosa non mi piace, posso ridare potenza, riprendere quota e ripresentarmi all’atterraggio, oppure addirittura posso cambiare aeroporto e sceglierne uno dove il tempo e’ migliore, la pista piu’ lunga o chissa’ cos’altro mi faccia comodo in quel momento.
Con l’aliante no: ogni atterraggio si compie in uno ed un solo tentativo.
Adriano sa il fatto suo, fa tutto per bene e tocca terra leggero leggero; l’aliante termina la sua corsa coricandosi sull’ala destra.
Apriamo la capottina e l’aria fresca della giornata ci avvolge… non ci sono parole per descriverlo, nemmeno per uno come me, che per aria ci va da tanti anni.
E’ stato bello, e’ stato grande; mannaggia a me… ogni volta che trovo qualcosa che vola, finisce che mi innamoro…