Legato al sedile posteriore di questo aliante non sto
apprezzando per nulla il fatto di non avere un motore
li’ davanti.
Un migliaio di ore trascorse ai comandi di aerei a elica
mi hanno insegnato a fare affidamento su quel grosso
mulinello che gira: l’elica serve a tenere al fresco
i piloti, dice un vecchio adagio aeronautico, infatti se
si ferma, essi cominciano subito a sudare…
Ma qui di eliche non ce ne sono e Adriano, il mio pilota,
e’ di una semplicita’ disarmante: “quello
che non c’e’ non si puo’ rompere; nessun
aliante e’ mai caduto per un’avaria del
motore.”
Che vuoi rispondere? Ha ragione da vendere.
Intanto lui, seduto nel posto anteriore, ha gia’
alzato il pollice e pronunciato le parole fatidiche
“Cavo teso, pronto al decollo”.
Tempo per ripensarci non ce n’e’ piu’;
verifico scaramanticamente le cinghie del paracadute
(vuoi vedere che loro sanno qualcosa che io non so, visto
che il paracadute in aliante e’ obbligatorio?) e il
trainatore da’ tutta manetta.
Come lo invidio il collega la’ davanti, seduto nel
traino con la sua bella leva del gas tra le mani e
l’elica che romba…
Sono passati forse settanta metri e noi, leggeri, siamo
gia’ in volo, mentre il traino, greve come il
piombo, e’ ancora bene incollato al suolo.
Adriano non ci pensa due volte e sbatte la cloche in
avanti per non fare salire troppo l’aliante, in modo
che il cavo non si tenda, sollevando la coda
dell’aereo madre e facendolo finire gambe
all’aria.
Accidenti, non lo invidio piu’ cosi’ tanto il
pilota del traino; e’ completamente nelle nostre
mani. Puo’ solo sperare che il pilota che si
trascina appreso sappia il fatto suo e non lo metta nei
guai.
E’ questione di pochi attimi e siamo entrambi per
aria: il trainatore tira alla grande e noi gli andiamo
dietro, fiduciosi come cuccioli.
Non c’e’ bisogno di parlarsi: le procedure sono
state ben chiarite in mille briefing pre-volo e ormai
piloti con e senza motore si capiscono senza bisogno di
spendere parole.
Adriano sembra rilassato come non mai; fino ai 1500 metri
di quota non ha problemi di scelta della rotta e di
mantenimento dell’altitudine, ma a guardarlo bene
e’ vigile come una serpe, con gli occhi che
circuitano tra gli strumenti e lo spazio esterno e la
mano pronta a scattare sul pomello di sgancio del cavo,
casomai si rendesse necessaria una separazione di
emergenza con l’aereo madre.
E finalmente eccoci in quota; il cavo si rilascia, il
trainatore vira via secco sulla sinistra, per non creare
ulteriore turbolenza e si fionda a valle, accompagnato
dal nostro “grazie” via radio, a recuperare un
altro aliante che aspetta paziente in pista il suo turno
di rinascere alla vita.
Quello che segue e’ poesia pura: nessun rumore se
non il sibilo dell’aria, nessuna vibrazione; ci
possiamo parlare sottovoce.
L’aliante e’ elegante e sottile; le ali,
estremamente elastiche, accarezzano l’aria e segnano
con la loro torsione ogni invisibile movimento
dell’atmosfera.
Le nostre zone sono aree assolutamente privilegiate per
la pratica del volo a vela; la conformazione orografica
fa si’ che l’aria che si muove e prende vigore
sulla Pianura Padana, quando arriva a ridosso delle
Prealpi non puo’ fare nient’altro che seguirne
il profilo e quindi salire.
Succede cosi’ che il versante sopravvento delle
nostre colline e’ pressoche’ sempre percorso da
correnti d’aria ascensionali, delle quali gli
aliantisti si giovano per guadagnare quota senza sforzo,
senza rumore, senza inquinare.
Non e’ quindi un caso se una bella fetta della
storia dei libratori italiani e’ stata scritta dalle
nostre parti e se si possono trovare diversi aeroporti
dedicati al volo a vela, disseminati strategicamente
lungo la linea pedemontana.
Ai piedi del Sacro Monte, presso l’aeroporto di
Calcinate del Pesce, ha sede il maggior club
volovelistico nazionale fondato nel 1960 col nome di
C.S.V.V.A. (Centro Studi del Volo a Vela Alpino) che
diede vita due anni dopo all' A.V.A.L. (Aero Club
Volovelistico Alta Lombardia).
Il club muto’ il proprio nome nel 1998 in A.C.A.O.
(Aero Club Adele Orsi, in onore della campionessa
varesina Adele Orsi, 1928-1998) e conta oggi oltre 230
soci gia’ brevettati e una scuola che forma ogni
anno dai venti ai trenta nuovi piloti.
Tra questi, molti sono diventati campioni ed hanno
stabilito svariati record di durata, distanza o altezza;
ricordiamo tra i piu’ famosi, accanto ad Adele Orsi,
Walter Vergani, Roberto Monti, Attilio Pronzati, Vittorio
Colombo, Corrado Costa, Luciano Avanzini.
La provincia di Como ospita presso l’aeroporto di
Alzate Brianza l’Aeroclub Volovelistico Lariano, che
si giova di particolari condizioni meteorologiche dovute
all'aria proveniente dalle alte vette alpine che,
convogliata dai due rami del Lario, allontana l'aria
inquinata e la foschia della bassa pianura lombarda.
Grazie a questo fatto l’aria risulta piu’
trasparente ed il suolo garantisce migliori condizioni di
riscaldamento e quindi una situazione ideale per il
veleggiamento termico.
Infatti, quando una zona del terreno si scalda
maggiormente delle aree circostanti, la colonna
d’aria soprastante tende a sollevarsi ed i piloti di
aliante spiralano con precisione all’interno di
queste bolle d’aria calda, chiamate termiche, che
salgono come gigantesche ed invisibili bolle di sapone.
Decollando da Alzate, esperti piloti hanno effettuato
voli di quasi 1000 Km sulle Alpi, un volo fino a Taranto
e hanno raggiunto quote di quasi 9.000 metri.
Anche il vicino Canton Ticino offre condizioni
privilegiate per il volo a vela.
Sull’aeroporto di Locarno Magadino, Il Gruppo Volo a
Vela Ticino offre ai propri soci la possibilita’ di
volare sia utilizzando i propri alianti privati, sia
utilizzando gli 8 alianti appartenenti al gruppo.
E’ inoltre possibile organizzare voli turistici e
battesimi del volo in aliante, sfruttando ottime
condizioni di volo termico e dinamico, garantite
dall’orografia della zona.
Presso l’aeroporto di Ambri, appena sotto il San
Gottardo, opera il Gruppo Volo a Vela Leventina, fondato
nel 1995 che si occupa della promozione
dell'attivita’ del volo a vela nonche’ della
formazione dei piloti.
Attualmente il gruppo conta una quarantina di soci attivi
e altrettanti sostenitori, oltre a sempre piu’
piloti, sia ticinesi che provenienti d'oltralpe che
scelgono Ambri come loro base.
Oltre al normale traino con aereo a motore, a Locarno
e’ possibile vedere all’opera un motoaliante
Dimona, affaccendato a portare in quota i suoi cugini
sprovvisti di propulsore, mentre ad Ambri, si gode
l’emozione del traino con verricello, durante il
quale un cavo porta a diverse centinaia di metri di
altezza l’aliante, con una traiettoria quasi
verticale.
Tutti questi sodalizi locali sono pronti ad accogliervi,
per darvi informazioni, per insegnarvi a volare o
semplicemente per offrirvi un volo in mezzo a panorami
senza eguali, come quelli che le nostre zone sanno
regalare.
Intanto il mio volo con Adriano prosegue e, mentre
scivoliamo via lungo il costone del Campo dei Fiori, lui
mi lascia i comandi; li sfioro come si fa sugli aerei a
motore, a velocita’ piu’ elevate e con il
flusso d’aria soffiato dall’elica che
contribuisce a dare vigore alle superfici mobili che
governano l’aereo.
Qui la faccenda e’ diversa: ci vuole piu’
decisione e nello stesso tempo piu’ leggerezza.
La macchina risponde docile, pero’ non te ne perdona
una e ridacchia del pollo seduto dietro alla cloche
agitando allegramente le ali o scodinzolando con
l’aria strafottente.
La cura della pedaliera e quindi del timone di direzione,
meriterebbe un capitolo a parte, tanta e’ la
sensibilita’ ad una minima pressione
dell’alluce; capisco perche’ gli allievi che
arrivano nelle scuole di volo con precedente esperienza
di volo a vela hanno tutti una bella mano.
Chapeau!
Adriano riprende i comandi proprio mentre cominciavo a
capirci qualcosa e a prenderci gusto, ma e’ ora di
tornare a casa.
Viriamo in finale: la pista e’ li’ davanti che
ci aspetta e, ancora una volta, mi torna la nostalgia
della mia vecchia, cara e fidata elica.
Con i miei aerei a motore, se qualcosa non mi piace,
posso ridare potenza, riprendere quota e ripresentarmi
all’atterraggio, oppure addirittura posso cambiare
aeroporto e sceglierne uno dove il tempo e’
migliore, la pista piu’ lunga o chissa’
cos’altro mi faccia comodo in quel momento.
Con l’aliante no: ogni atterraggio si compie in uno
ed un solo tentativo.
Adriano sa il fatto suo, fa tutto per bene e tocca terra
leggero leggero; l’aliante termina la sua corsa
coricandosi sull’ala destra.
Apriamo la capottina e l’aria fresca della giornata
ci avvolge… non ci sono parole per descriverlo,
nemmeno per uno come me, che per aria ci va da tanti
anni.
E’ stato bello, e’ stato grande; mannaggia a
me… ogni volta che trovo qualcosa che vola, finisce
che mi innamoro…
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